COPPE EUROPEESTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-GENT. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

“Il risultato è casuale, la prestazione no” ripete Zeman. Mai adagio fu più corretto e applicabile al successo sofferto della Roma sui volenterosi ma davvero scarsi belgi incontrati ieri sera.

Perché, purtroppo, una Roma malata riesce sì a vincere ma offre una prestazione fiacca, timorosa, fisicamente rivedibile, tatticamente irritante.

Spauriti, i giallorossi, che si rifugiano dal proprio portiere costantemente come fosse un’ancora di salvezza, contro un avversario che faticherebbe con le nostre Parma o Verona.

In una delle rarissime occasioni in cui si fa qualcosa in più dello stretto scolastico, ecco il goal-partita del catalano Perez. Il giovane spagnolo pare un marziano: va al doppio della velocità dei compagni e sfrutta la sua qualità, in un contesto europeo dove gli spazi sono ben più ampi rispetto a quelli concessi in Serie A.

Trovare un’altra prestazione del tutto positiva è difficile: c’è Smalling, che mette in difficoltà Kolarov concedendo un contropiede ma tura falle e sfiora il goal di testa. Per il resto, la Roma è stata davvero poca cosa.

Veniamo a Pellegrini: è il momento, caro Lorenzo, delle spalle larghe. La squadra non va, i tifosi se la prendono con chi non sta di certo giocando bene ma che, a differenza di altri, ha le qualità per dare di più. Si tratta di un copione già visto più volte.

Il successo è un brodino caldo? Sì, indubbio. Servirà alla Roma per superare timori e incertezze moltiplicatesi in questo 2020? Lo scopriremo presto. Certo è che, con l’atteggiamento di ieri sera, anche un risultato ottimo in chiave doppio confronto come l’1-0 rischia di non bastare per il passaggio del turno. E domenica c’è un Lecce in forma, di certo più insidioso dei belgi. Speriamo bene.

(Rubrica di Diego ANGELINO)

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