A PRIMA VISTACOPPE EUROPEETOP

ROMA-CSKA SOFIA. A PRIMA VISTA… di Paolo MARCACCI

Che partita è? Da vincere, per far capire a tutto il Girone A dell’Europa League quale sia la dominatrice del girone stesso.

Intriga e non poco, per quanto riguarda le scelte di Fonseca, la coppia centrale della linea mediana: Cristante e Villar. Alla fine del primo tempo, lo spagnolo è piaciuto abbastanza, soprattutto per la serenità nella gestione della palla, per le aperture a un tocco, per il modo di proporsi alla conclusione, dai venti metri, perlomeno in un paio di occasioni. 

Un po’ macchinoso Smalling, nei primi minuti, poi più sciolto. 

Detto questo, non è, almeno per la prima frazione di gioco, la partita che ci si poteva aspettare: i bulgari, deludenti nel loro campionato (sette punti di ritardo nei confronti del Plovdiv) e freschissimi di cambio in panchina visto che Morales si è insediato soltanto ieri, in pratica, offrono buona densità in mezzo e sembrano piuttosto efficaci nella gestione delle transizioni offensive. 

Ne scaturisce un primo tempo molto più scorbutico di quanto si pensasse; è vero che la più bella occasione, dal punto di vista della costruzione, la crea la Roma: duetto sopraffino Villar- Mkhitaryan con lo spagnolo che dal limite serve un assist delizioso a scavalcare la linea e l’armeno che tenta il pallonetto delicatissimo che sbaciucchia la parte alta della traversa. Forse la battuta secca in diagonale avrebbe portato in vantaggio la Roma.

Secondo tempo e avvicendamenti: Karsdorp per Spinazzola, poi Juan Jesus per uno Smalling complessivamente in rodaggio; poi, nell’ultimo terzo di gara anche Dzeko per Mayoral (ri-rivedibile), quindi Pellegrini. Ma il CSKA resiste, pur se la Roma è qualitativamente più pericolosa, Pedro compreso. 

Nel frattempo, in Transilvania, buone notizie: pari tra Cluj e Young Boys, quindi girone in equilibrio. Per ora, la Roma non lo domina. 

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