RASSEGNA STAMPATOP

Tocca a Mou andare oltre i limiti

(IL MESSAGGERO) In due mesi Josè Mourinho ha ipnotizzato Roma e la Roma, l’ambiente, i dirigenti, chi gli sta intorno. Ha chiesto fiducia e l’ha ottenuta, con gli allenamenti, con i risultati che si vedono, con interviste e conferenze stampa che lo hanno circondato di ammirazione, di rispetto. Ora tocca a José far crescere ancora la squadra, affinché anche certi sogni assumano una fisionomia reale, o realistica. Non è arrivato il centrocampista? Vuol dire che Diawara, Villar e Darboe dovranno moltiplicare gli sforzi per rendersi utili e necessari, da loro Mourinho (che però dubita) si aspetta un cambio di passo. I giocatori lo seguono perché con lui si cresce e si vince, anche tra la sorpresa degli altri. Infatti i suoi successi più cari li ha ottenuti con squadre e ambienti forgiati da lui. Ma chi non lo segue, chi deflette, o chi a una sua prima occhiata non è all’altezza, è fuori. All’Inter accompagnò all’uscita gente come Adriano e Vieira, Crespo, Cruz. Ma sa anche tornare sui suoi passi, in rari casi: è accaduto col giovane Lukaku, giubilato al Chelsea poi fatto comprare dal Manchester United cinque anni dopo. O lo ami e lo segui ciecamente, o te ne devi andare. Questa è la legge di José.

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