CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

SASSUOLO-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Al termine della partita, evidentemente non pago della delusione, sono andato a rivedermi gli highlights di Sassuolo-Roma della scorsa stagione.

Medesimo il risultato; Junior Traorè – che nell’annata in corso non segnava dal 21 agosto – nella partita con Fonseca in panchina ci segnò di petto. Il 2-2 fu un regalo di Karsdorp. Notate qualche affinità con la gara di ieri sera?

Come la giri la giri, resta una sola sostanza: molti interpreti sono gli stessi di un anno fa e di livello mediocre. Ecco perché anche al Mapei Stadium, regalato il goal dell’1-1, la squadra si spegne, sebbene ci sia l’intero secondo tempo per riprendersi la partita.

Formazione con un centrocampo senza nemmeno una mezzala adattabile a fare legna, come Cristante o Veretout; tre di piede buono per cercare di migliorare palleggio e fluidità. Da un’apertura di Mkhitaryan, proposto in regia, il cross di Vina – alla miglior prestazione di stagione – dopo scambio con Felix, che porta al rigore del vantaggio.

Ma l’occasione limpida del primo tempo era stata proprio quella di Afena-Gyan, tenuto forse troppo in campo, ipnotizzato da Consigli: lancio di Rui Patricio, spizzata di Abraham, scatto e tiro del ragazzo ghanese. La semplicità del calcio.

Veretout e Cristante offrono l’immagine perfetta di quello che deve fare la Roma per migliorare in estate: entrambi bene, ma da subentranti. Il goal del numero 4 sarà pure un brodino, però evita la decima sconfitta in campionato.

Tra quelli cui aggrapparsi oggi e ripartire domani, c’è sicuramente Tammy Abraham: goal numero 18 in stagione, con anche sette legni all’attivo. Ieri, tra le varie cose, fa anche espellere Ferrari.

Pellegrini ci prova, ma appena rientrato è ancora lontano dal giocatore di inizio stagione; Oliveira ieri lo ricordiamo soprattutto per il rigore lasciato ad Abraham; Mancini prende l’ennesimo giallo con un fallo senza senso, sorvolando sul posizionamento originale in occasione del pareggio del Sassuolo.

Tra le pochissime note positive su cui riflettere ieri, il ruolo e la prestazione di Mkhitaryan: col probabile ritorno alla difesa a 4 contro il Verona – viste le assenze di Ibanez e Mancini – l’utilizzo di un centrocampo a 3 con l’armeno, Sergio Oliveira, uno tra Cristante e Veretout e Pellegrini dietro Abraham e Zaniolo potrebbe essere un’opzione per provare a tirar fuori qualcosa da questa Roma che rischia un inaccettabile anonimato.