CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

SAMPDORIA-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Tre punti e quarto posto. La Roma vince nel modo, per me, piu bello: non concedendo nulla all’avversario. Sampdoria che non merita la classifica attuale e che ha ottenuto 2 dei suoi 3 punti complessivi contro Juventus e Lazio.

Su un terreno vergognoso, che avrebbe portato qualche allenatore a ritirare i suoi, Mourinho aggredisce: è 3-5-2 sì ma gli esterni sono Zalewski e il redivivo El Shaarawy.

L’idea è buona: placare subito i bollenti spiriti di avversari che cercano di metterla sui calcioni – anche Villar prova a fare il duro – costringendoli al massimo della preoccupazione.

Giocata di Abraham, mano di Ferrari che devìa il pallone impedendo a Pellegrini di calciare: rigore netto e stavolta perfetto del capitano; col primo goal del suo campionato regala i tre punti ai giallorossi.

La Roma ha incanalato la partita nel binario perfetto: Camara francobolla Villar; Belotti si esalta, pur andando solo vicinissimo al goal, nella battaglia; Cristante gioca la miglior partita stagionale, interrompendo qualunque idea sampdoriana.

Manca, ancora una volta, il colpo del ko, che renderebbe meno pericolosi i finali di gara. Soprattutto con fischietti come Di Bello: dopo il rigore, direzione praticamente a senso unico per i padroni di casa; incredibile che Rincon finisca la partita.

Ecco quindi Belotti che calcia su Audero, potendo probabilmente servire Pellegrini; Zaniolo entrare benissimo in partita ma metterla di destro a lato; ancora Zaniolo, partire di un soffio un fuorigioco vedendosi annullare un gran goal.

Finisce comunque 1-0 per la Roma: sesta vittoria su sette di “corto muso”; mai così bene da sei anni dopo 10 gare; su 10 match di campionato la sesta (!) in trasferta, avendo già alle spalle Juventus e Inter. Non male, no?