RASSEGNA STAMPATOP

Mou, un regalo ai Friedkin

(CORRIERE DELLO SPORT) Il presidente è in Texas, l’allenatore a Cremona. E’ immaginabile che ieri Mourinho abbia fatto un passo formale, consistente in un messaggio di auguri: Friedkin compiva 58 anni in un angolo nascosto della Terra, ben lontano dalle vicende della squadra. Happy birthday e ci sta. Per il resto non si muove niente.

Il padrone a Roma non si mostra dalla metà di gennaio quando comparve all’Olimpico per Roma-Fiorentina, elegantissimo dietro ai suoi occhiali scuri. Da allora ha lasciato il timone al figlio Ryan, che nelle partite interne non manca mai. Nel frattempo ha demandato a Tiago Pinto, un manager volenteroso, la gestione ordinaria, che comprende la necessità di contenere l’esuberanza ambiziosa di Mourinho.

La proprietà è convinta che la Roma, per gli investimenti effettuati soprattutto sugli stipendi dei calciatori più forti, abbia diritto a sperare in un piazzamento délite. Mourinho ritiene viceversa che la qualificazione alla prossima Champions League, vitale per un bilancio sofferente, sarebbe una sorta di exploit perché implicherebbe l’esclusione dal salotto di una tra Inter Milan e Juventus.

Se la squadra è rimasta agganciata al treno delle migliori pure quando era ridotta ai minimi termini – contro il Verona per esempio ha vinto senza i Quattro Meravigliosi: mancavano Dybala, Pellegrini, Abraham e il venduto Zaniolo – il merito è (anche) di un allenatore che ha saputo inventarsi nuove soluzioni di tanto in tanto. Ora che le soluzioni sono aumentate, e la panchina si è allungata, Mourinho potrà dedicarsi all’attività preferita: scegliere e gestire un gruppo che può resistere lassù, dove è arrivato più con le idee e il carattere che con la qualità. Poi verrà il tempo della resa dei conti.