CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

CREMONESE- ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Lecce (Eriksson), Venezia (Capello), Ancona (Capello), Empoli (Spalletti), Livorno (Spalletti), Livorno (Ranieri), Parma (Garcia), solo per citarne alcune: ci sorprendiamo ancora di punti regalati a una squadra quasi retrocessa? E magari, magari la risposta fosse un semplice “è colpa dell’allenatore”.

È invece qualcosa di insito e connaturato nel DNA, cui ovviamente si aggiungono le scelte e le prestazioni dei singoli, per buona parte della gara quasi tutti privi di quel fuoco indispensabile per vincere le gare. 

Kumbulla (messo a sinistra, nei tre) o Llorente: sarebbe cambiato qualcosa? Non lo so ma pensavo potesse essere la giusta occasione per vedere lo spagnolo in campo.

C’è Wijnaldum dal 1′: prova, finché ha retto il fiato, non negativa, con l’opportunità di segnare quasi subito, grazie all’unica giocata degna di nota della partita di Pellegrini.

Vero, come dice Mourinho, che sono passati cinque giorni dal Salisburgo ma Dybala sembra risentire ancora di quello sforzo: anche io, però, non avrei avuto dubbi a farlo giocare dal 1′, considerando le sue qualità – necessarie anche quando sta al 30% – e le sempre ataviche difficoltà realizzative degli altri attaccanti.

Una delle cose fondamentali di queste partite è non andare sotto o, se capita, riprenderle prima del 45′, come a Lecce: subisci goal che non abbiamo ancora capito se c’è un tocco di mano (Di Bello al Var senza dubbi in pochi attimi, mah) e vivi il resto del primo tempo a ritmi che difficilmente possono impensierire un avversario. 

I cambi li avrei già fatti all’intervallo: Mourinho ne fa entrare cinque in sei minuti tra il 63’ e il 69’, modificando modulo e trovando il pareggio che, visto l’andazzo della gara, era quasi oro colato.

Il tempo per El Shaarawy di farsi ipnotizzare da Carnesecchi, che arriva il rigore per la Cremonese: un tiro e mezzo, due goal subiti. Vero che probabilmente Rui Patricio poteva fare poco in entrambe le circostanze, però… 

La Cremonese non vinceva in A da 27 anni, il leitmotiv ribadito in cronaca e ripreso a macchia di leopardo dai detrattori di Mourinho: non giocando nella massima serie dal ’96, era un pò difficile che ci riuscisse nei 26 precedenti. 

Capitolo arbitrale: Piccinini irrita, con una gestione indisponente: fallo da giallo su Spinazzola al limite dell’area e nemmeno punizione, per citarne una. 

Mou torna in campo nervoso per il risultato e non solo: al primo fallo non fischiato su Ibanez protesta con il 4° uomo, tale Marco Serra di Torino. 

Per lui precedenti già incredibili con la Roma Primavera (in un caso tre espulsi tra i ragazzini, pensate): un anno fa, lo ricordiamo spaurito dopo un errore normale e mediaticamente ingigantito in Milan-Spezia; ieri, lo abbiamo visto invece con postura da duro dire probabilmente qualche parola inaccettabile per un ufficiale di gare. 

A differenza delle partite indicate all’inizio, quella di ieri fa rabbia ma può non pregiudicare il campionato della Roma: certo che sapere di Maresca arbitro e Aureliano al Var, contro la Juventus, non rassicura sull’immediata rincorsa al 4° posto.