CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-EMPOLI. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Il tema esiziale era prendere i tre punti e iniziare a risalire la china. Farlo con una goleada, arricchisce una serata dove ha funzionato praticamente tutto.

A cominciare da Kristensen, i cui cross sono risultati decisivi; passando per Renato Sanches e i suoi 45’ di giocate, goal e personalità nell’alterco con Cancellieri.

C’è poi Cristante, ancora mezzala con Paredes in regia: lancia, si inserisce, fa assist di tacco e non solo, segna.

A proposito dell’argentino: anche lui, dal punto di vista fisico, comprensibilmente meglio delle prime uscite:  il goal sfiorato direttamente da angolo sarebbe stato un premio all’ottima partita.

Mancini recupera dalla Nazionale: gioca e segna, sfruttando il servizio di qualità di Cristante, che eleva l’angolo del giovane Pagano. 

Lì davanti c’è subito Dybala: un goal su rigore, uno stop su lancio di Cristante che vale il prezzo del biglietto, un goal da campione che fa partire la festa definitiva.

Dietro c’è poco o nulla da soffrire, anche perché Destro è da tempo giocatore da categorie inferiori.  

Esordiva N’Dicka: da rivedere con avversari più probanti di Cancellieri, cui il solito Mazzoleni al Var evita un rosso sacrosanto, per un accenno di testata (e di camminata addosso) proprio au danni dell’ivoriano. 

Quando sei sul 5-0 e Lukaku non ha ancora segnato, c’è qualcosa che non quadra, per l’avversario: eccolo allora, il belga, per la quarta volta marcatore all’esordio da titolare in Italia.

Lo serve uno Belotti trasformato rispetto a pochi mesi fa che, pur senza trovare la rete, sta dando l’idea di poter tornare utile alla causa ben più di quanto accaduto nella scorsa stagione.  

Continuo a non vedere bene, dal 1’, Spinazzola: tante volte c’era la fascia da aggredire, troppe poche volte ne ha approfittato.

Merita una menzione Bove: entra con la partita quasi in ghiaccio ma è pulito, ordinato, attento. Dalla primavera dello scorso anno – al di là del minutaggio che può avere con tutti i centrocampisti a disposizione – sembra abbia fatto quel passo in più decisivo per essere calciatore.

Il campionato della Roma non parte ieri, perché si gioca su 38 partite e non 35; ma se, come con l’Empoli, la squadra di Mourinho potrà contare spesso sui migliori effettivi a disposizione, si potrà pensare a un determinato tipo di stagione.