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Spalletti-Totti, che abbraccio: “Stiamo dalla parte del cuore”

(LEGGO) L’abbraccio del cuore. Quello tradito, quello che sa perdonare, quello frainteso, quello che in quegli anni ha portato la Roma a vincere e sognare. Il cuore di Francesco Totti e Luciano Spalletti dopo sei anni e mezzo di gelo, litigi e malintesi. L’atteso abbraccio della pace è andato in scena intorno alle 17,30, sul piazzale dell’ospedale Bambino Gesù di Roma.

Un luogo del cuore appunto, per entrambi che hanno sempre fatto tanta beneficienza senza troppa pubblicità. L’occasione è la visita ai bambini della struttura specializzata, ad un soffio dal Vaticano. Totti e Spalletti hanno così sancito la pace dopo oltre sei anni, l’ultima volta che si erano visti era stato il giorno dell’addio al calcio dell’ex capitano della Roma, il 28 maggio 2017. E il rapporto era tesissimo. Le panchine, le interviste polemiche, il mancato ingresso a San Siro e la regia di una dirigenza che voleva Totti ai margini della Roma ha rovinato un rapporto che negli anni dei Sensi era tra i più belli e genuini del mondo del calcio.

Da qualche mese i toni si erano ammorbiditi fino alla proposta di Gravina: perché non fate la pace prima di Italia-Macedonia? Iniziativa sposata da entrambi. “Vieni qui, fatti dare un abbraccio dalla parte del cuore”, sono state le parole di Luciano. “L’abbraccio con Spalletti è secondario. Questa è una giornata speciale soprattutto per i bambini che siamo venuti a trovare – dice Totti -. Abbiamo avuto questa giornata a disposizione e siamo riusciti a riconciliare un po’ tutto. Perciò, l’abbraccio è soprattutto per i bambini, che è molto più importante. Cosa ci siamo detti? Niente, perché avendo un rapporto che è sempre andato oltre al calcio, fra noi basta un semplice sguardo, ed è tutto racchiuso in un abbraccio”.

“C’erano moltissime persone che avevano piacere di questa pace, anche se sotto sotto non avevamo mai litigato, anzi ci siamo sempre stimati – ha aggiunto Spalletti -. E in un’epoca di conflitti, nella quale noi grandi tendiamo a litigare spesso, trovarsi qui ad abbracciarci donandolo ai bambini, attraverso i loro occhi può essere un messaggio per un futuro sempre migliore”. Chapeau.

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