DIVAGAZIONI ROMANISTETOP

I “bambini” di Mourinho

DIVAGAZIONI ROMANISTE di Franco Bovaio – Nei suoi due anni e mezzo sulla panchina della Roma Mourinho ha fatto esordire in prima squadra tredici ragazzi provenienti dal sempre florido vivaio giallorosso. Un po’ per necessità, un po’ per virtù.

Molti di loro, poi, sono stati ceduti, fruttando anche soldi importanti alle sempre bisognose casse societarie.  Basti ricordare i ventuno milioni e mezzo di euro che hanno portato le sole cessioni di Volpato, Afena-Gyan e Tahirovic. Senza contare le altre.

Due di questi “bambini” (come li chiama Mou) sono rimasti per diventare giocatori della rosa della prima squadra, spesso anche titolari. Ci riferiamo a Bove, al quale proprio adesso è stato giustamente rinnovato il contratto allungandolo fino al 2028 e a Zalewski, che è fortissimo, anche se ha vissuto un comprensibile calo di rendimento dopo la splendida esplosione ed affermazione a sorpresa nella seconda parte della stagione 2021-22, nella quale ha contribuito in modo determinante alla conquista della Conference League. Scriviamo “comprensibile calo” perché la storia del calcio ci insegna che quando un ragazzo si afferma in modo inatteso in prima squadra stupendo tutti, poi vive comunque un momento di assestamento, nel quale spesso c’è anche questo calo di rendimento. È tipico dei giovani, che prima di trovare stabilità ed equilibrio vivono tutti un po’ di alti e bassi. In ogni tipo di lavoro.

La grandezza e l’importanza di un allenatore come Mourinho, dunque, si vede anche in questo enorme lavoro che ha fatto con i “bambini” della Roma, romani e romanisti, cresciuti dentro Trigoria a pane e pallone giallorosso. Non ultimi Pagano e Pisilli, che contro lo Sheriff ha bagnato il suo esordio in Europa con un gol che ricorderà e ricorderemo per tutta la vita, emozionandosi, emozionandoci e facendo emozionare anche il navigato Mourinho. Perché la loro affermazione tra i grandi è anche e soprattutto frutto del suo lavoro quotidiano e costante nel football ranch giallorosso, dove spesso e volentieri lo si è visto andare a seguire le partite e gli allenamenti delle squadre giovanili.   

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