CAMPIONATOMI RITORNI IN MENTETOP

ROMA-FIORENTINA. Mi ritorni in mente… Chi è Falcão?

Per raccontare ai posteri chi è stato Diego Armando Maradona non si può non partire dal famoso gol ai Mondiali 1986 contro l’Inghilterra. Allo stesso modo, per rispondere all’ipotetica domanda Chi è stato Falcão bisogna iniziare dal 25 ottobre 1981.

Quel giorno allo Stadio Olimpico era in programma Roma – Fiorentina, big match della sesta giornata del 50° campionato a girone unico. Ad affrontarsi le due compagini maggiormente accreditate a contendere lo scudetto a chi lo aveva appena scippato ai giallorossi e si apprestava a fare altrettanto ai viola.

La squadra allenata da Picchio De Sisti, forse i gigliati più forti di tutti i tempi, si presentò nella Capitale senza aver subito reti nelle prime 5 partite. Al contrario i ragazzi di Nils Liedholm, nonostante fossero imbattuti in Serie A, si trovavano nell’occhio del ciclone dopo la brutta sconfitta in Coppa delle Coppe rimediata a Oporto e le mille polemiche riguardo presunte spaccature interne al gruppo e in società. Oscuri presagi che si materializzarono sul campo dopo meno di 10 minuti dal fischio d’inizio quando il ginocchio destro di Carlo Ancelotti cedette con un suono da film horror e le urla del centrocampista gelarono i 60.000 dell’Olimpico.

Nel momento di maggiore difficoltà, quella squadra divenne la Roma capace, nelle stagioni successive, di tornare a prendersi quanto le spettasse. Al minuto 19 Maggiora, entrato al posto di Carletto, conquista una punizione da oltre 25 metri, distanza siderale per molti ma nulla per la forza e determinazione di Agostino Di Bartolomei. Il Capitano in quella sua proverbiale “Bomba” mise tutte le risposte non date alle critiche dei giorni precedenti: Giovanni Galli battuto e Roma in vantaggio.

Ma per trasformare una squadra forte in una grande squadra è sempre necessaria una visione e un genio che sappia farsene interprete; all’anagrafe Paulo Roberto Falcão da Xanxerê.

Il brasiliano raccoglie la sfera nella sua area al minuto 35, testa alta e sguardo al futuro avanza verso il centrocampo. Con un dribbling, che è anche un passo di samba, supera la mediana e passa la palla a Chierico spostando il gioco per crearsi spazio al centro. Scacco matto seppure la Fiorentina ancora non lo sa.
Chierico appoggia a Nela, il terzino mette il pallone sul primo palo dove il Divino attirò a sé un certo Pietro Vierchowod costringendolo ad abbandonare la marcatura sul Bomber Pruzzo a centro area. Una sentenza nonostante la palla sia leggermente arretrata: tacco al volo, testa di Pruzzo e gol!

Il commento, per imparzialità, lo lasciamo alle parole di Giampiero Galeazzi. Lo storico commentatore Rai così battezzò a fine match quanto visto: “La cosa più bella degli ultimi 10 campionati”. Un tocco tanto bello quanto necessario: questo è colui che alcuni chiamano ancora l’Ottavo Re di Roma.

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