STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIO

STORIE GIALLOROSSE…L’uomo del nord

Per mettere in pratica il suo gioco con la Roma, Sven Goran Eriksson era convinto di dover sostituire la fantasia brasiliana di Falçao e Cerezo con il dinamismo e la concretezza nordica di Stromberg (che invece rimase all’Atalanta) e Berggreen, il capitano del Pisa. Così, nell’estate del 1986, visto che si potevano tesserare solo due stranieri per squadra, su pressante richiesta dell’allenatore il presidente Viola cedette Cerezo alla Sampdoria e prese Berggreen dal Pisa. Un cambio che, a dire il vero, in pochi capirono. Forse solo Eriksson era convinto di farlo. Per questo l’arrivo del danese in giallorosso non venne salutato con slanci di entusiasmo pari o inferiori ai rimpianti con cui venne salutata la partenza del brasiliano.

La storia di Berggreen alla Roma, dunque, cominciò in salita e fu ancora più complicata dal fatto che lui, nel calcio dei numeri fissi dall’1 all’11, indossava il 7, che dalle nostre parti identificava un altro campionissimo come B.Conti. Il danese, è chiaro, non era né quest’ultimo né Cerezo, ma il suo onesto apporto alla squadra finiva sempre con il darlo, tanto che in quella sua unica stagione in giallorosso (1986-87) giocò 24 partite su 30 in campionato segnando anche 5 gol (32 gare con 5 reti in totale). Uno di questi fu quello con cui sbloccò il punteggio nello scontro diretto all’Olimpico contro l’acerrima rivale Juventus nell’entusiasmante 3-0 del 30 novembre 1986. Era il 40’ di gioco del primo tempo. Forse il momento più esaltante dell’avventura in giallorosso del vichingo danese, che da quasi trent’anni lavora nel settore dell’abbigliamento femminile con il marchio “PiRo”. Le iniziali delle città e delle squadre nelle quali ha giocato a cui è rimasto più affezionato: il Pisa e la Roma.

(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)

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