STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIO

STORIE GIALLOROSSE… Il bello di Treviso

Occhi verdi, faccia d’angelo e una simpatia naturale che lo faceva piacere a tutte. Un piede sinistro che non era niente male e che, tra la metà degli anni ’70 e quella degli ’80, lo portò a diventare uno dei migliori terzini sinistri del campionato. In A aveva esordito con il L.R. Vicenza di Paolo Rossi, che nel 1977-78 era arrivato secondo. In quel torneo, però, il titolare del ruolo era il più esperto Callioni, ma lui, Luciano Marangon da Quinto di Treviso, aveva già fatto vedere il suo valore, tanto che nella stagione seguente era diventato il titolare della fascia sinistra per poi spiccare il volo.

Nell’80 andò al Napoli e nell’81 venne alla Roma, dove c’era già Nela, che però Liedholm faceva spesso giocare a destra. Le attese e le speranze intorno a lui erano molte, ma anche qui ballò solo nel campionato 1981-82, nel quale giocò quasi sempre (26 partite su 30) senza segnare mai. Evidentemente il suo Veneto era la terra giusta per esaltarlo, perché dopo esservi tornato, nell’82, stavolta al Verona, qui vinse lo storico scudetto dell’85 e con i gialloblu giocò 5 anni, per poi andare a chiudere la carriera nell’Inter. Ma il bello della sua vita, che già gli aveva regalato molto, venne dopo, perché in seguito al ritiro dal calcio giocato si trasferì a vivere a New York e poi aprì un Beach Club a Ibiza, dove in pratica inventò gli apericena (che ancora non chiamavano così). Fortuna volle che questo divenne il locale preferito di un certo David Gilmour (avete presenti i Pink Ployd?), che abitava proprio lì vicino e che amava andare a vedere i tramonti sulla spiaggia proprio lì, al bar di Marangon, dove ogni tanto si metteva anche a suonare la chitarra. “Eh si, nella mia vita sono stato baciato dalla fortuna” ci ha detto nel giorno della presentazione del suo bel libro autobiografico intitolato “Luna Tonda”. L’ennesimo colpo di genio di questo terzino sinistro che nella Roma non deluse, ma neanche sfondò. Anche se con Nela formò davvero una bella coppia di esterni, che fece sognare i tifosi che, per incitarli, inventarono un coro che faceva così: “Nela-Nela-Marangon, Nela-Nela-Marangon, palla al centro a Falcao, Bruno Conti e Pruzzo-gol”.

(Rubrica a cura di Franco BOVAIO)

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