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DDR, due su due

di MIMMO FERRETTI – La speranza (o l’illusione?), visto il nuovo corso in Casa Roma, era che a Daniele De Rossi riuscisse alla prima occasione il “miracolo” di modificare il triste trend da trasferta di una squadra dal rendimento assolutamente insufficiente lontano dall’Olimpico. Cioè due vittorie, due pareggi e sei sconfitte in 10 gare. E quale migliore occasione, sulla carta, di giocare in casa dell’ultima in classifica, una sola vittoria in undici appuntamenti davanti al proprio pubblico?

E’ andata a finire che la Roma ha vinto ancora (1-2), sei punti su sei per DDR, e per una serata il “mal di trasferta” si è trasformato in un viaggio di piacere. Guardare la classifica, adesso, fa un po’ meno male, ma piano col dire che tutto è stato (già) risolto. Anzi. La Roma è una squadra ancora malaticcia, complicato pensare che in pochi giorni tutto potesse risolversi per il meglio. Pretendere (già) il top sul piano del gioco e della prestazione, a voler essere onesti, sarebbe troppo. Contava vincere, ecco; e la Roma ha vinto.

Muro della Salernitana al limite della propria area, Roma padrona del pallone ma lenta, troppo lenta nel farlo girare e quindi poco pericolosa. Anche per via di una gestione spesso tecnicamente insufficiente. Molto scolastica ma più pungente, specie una volta riconquistato il pallone, la squadra di Pippo Inzaghi, più volte al tiro in contropiede. Rarissime nel primo tempo le occasioni per la Roma, aiutata poco o nulla da Dybala, mai nel vivo del gioco e perennemente a caccia della giusta posizione in campo. Glaciale, però, l’argentino al momento di calciare il rigore dopo una manciata di minuti della ripresa (fallo di mano di Maggiore). Roma in vantaggio. E dopo un’ora abbondante di gioco avanti di due reti, per via del raddoppio di Pellegrini su assist di Karsdorp. Immediata, veemente reazione dei padroni di casa e rete di Kastanos, di testa, solo soletto nell’area romanista.

Fuori Dybala, dentro Aouar. Poi dentro anche Zalewski per El Shaarawy. Arrembaggio totale dei campani, Roma attenta e tosta nonostante l’affanno, con la difesa a 5 nei minuti finali con Huijsen. E tre punti a casa. Per ora, bene così. Ma c’è tanto da lavorare.

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