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DDR, tre punti e a capo

di MIMMO FERRETTI – La “prima” di Daniele De Rossi sulla panchina della Roma si chiude con la vittoria numero 9 (la settima in casa) dei giallorossi in campionato. C’era molta attesa per capire che Roma si sarebbe vista senza Josè Mourinho alla guida del gruppo e, al fischio finale di Sacchi, il primo giudizio sul nuovo corso non può non tener conto di mille variabili. Roma vincente ma rivedibile, in sintesi. Spigliata, rapida e efficace per un tempo poi in affanno con una circolazione di palla meno precisa e veloce. Si sono viste per un tempo parecchie cose nuove sul piano tattico, con la prestazione che è calata di tono quando è venuta meno la qualità tecnica. C’è molto da lavorare, insomma; ma questo si sapeva. Con tre punti in più in classifica, si potrà lavorare meglio.

Contava innanzi tutto il risultato (2-1), ma va valutato come è maturato. Roma con la difesa a 4 (4-3-3), forse più per necessità che per scelta convinta, e un elevato numero di giocatori con attitudini offensive. Cinque novità rispetto a Milano, terzini altissimi, ricerca continua di fraseggio veloce in verticale, linea di difesa sempre proiettata in avanti. Sistematica ricerca della costruzione dal basso, con Paredes piazzato… alla De Rossi tra i due difensori centrali. E due reti nel primo tempo con El Shaarawy, attaccante di sinistra nel 4-3-3, assoluto protagonista e autore di due assist, il primo per Lukaku e il secondo per Pellegrini. Due gol nati da palla giocata di prima o riconquistata e affondo verticale a tutta velocità. Una Roma convincente contro un Verona in grossa difficolta, con gli uomini contati e in perenne impaccio in fase difensiva.

Una Roma non “Dybala dipendente”, e questa va considerata una notizia nella valutazione della prestazione della squadra nella prima parte. Un Dybala, attaccante di destra, apparso in non perfette condizioni fisiche, non centrato tatticamente e sostituito dopo una decina di minuti della ripresa da Zalewski.

De Rossi, causa problemi muscolari, era stato costretto a sosituire Spinazzola con Kristensen a metà primo tempo. Il Verona cambia, mette un altro attaccante centrale e la Roma sbanda. I veneti prima falliscono un calcio di rigore con Djuric poi trovano la rete con Folorunsho complice un “paperone” di Rui Patricio. La Roma soffre, la palla gira lentamente, la qualità si perde nelle intenzioni. De Rossi, allora, passa alla difesa a 5 con tre centrali dietro e Belotti al fianco di Lukaku (fuori El Shaarawy). Verona avanti a testa bassa, Roma tutta dietro a difesa del gol di vantaggio.

Obiettivo centrato, alfine, con Dan e Ryan Friedkin sorridenti in tribuna dopo essere arrivati allo stadio insieme alla squadra. A sorpresa, per la prima volta.

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