NEWSTOP

DE ROSSI “Vedo giocatori di personalità. A Salerno per vincere”

Alla vigilia del posticipo della ventiduesima giornata di Serie A in programma all’Arechi di Salerno – diretta DAZN ore 20.45 – Daniele De Rossi ha parlato in conferenza stampa. Di seguito le sue dichiarazioni.

Che cosa rappresenta per un uomo di sport la finale di oggi di Sinner?

“Emozionante. Lo sport italiano fa parte sempre dell’elite dello sport mondiale, il tennis è molto popolare e se ne parla tanto. Non lo conosco ma sembra una bella persona e il fatto che ci sia un ragazzo italiano, educato e pulito ci fa sentire doppiamente orgogliosi. Qualche mese fa io e mia moglie eravamo in vacanza a New York e mettevamo la sceglia per vedere in albergo le sue partite in Coppa Davis. Purtroppo temo che oggi non guarderò la partita ma spero che faccia una grande finale”.

Tornando alla partita qual è la situazione degli infortunati? C’è una data per il ritorno di Smalling? Hai già deciso le gerarchie in porta?

“Le gerarchie in porta le ho decise quando sono arrivato. Penso che Rui abbia giocato molto bene nei mesi scorsi, una partita non cambia la mia opinione su di lui e sulle gerarchie. Il portiere per me deve avere delle gerarchie stabilite, anche se ovviamente non sono eterne. Bisogna vedere anche le prestazioni e come si allenano. Io sono contento di entrambi i portieri, Svilar lo conoscevo meno ma mi ha impressionato per completezza. Un errore non cambia la mia opinione su Rui, che negli ultimi mesi ha salvato molte partite come ho avuto modo di vedere anche se non ero qui, è una ragazzo concentrato su quello che dovrà fare. Smalling si sta allenando con Sanches e Kumbulla, li monitoriamo costantemente. Io guardo gli allenamenti, mi sembra siano abbastanza sciolti nei movimenti, vediamo di settimana in settimana. Forse già dalla prossima inizieranno a fare qualcosina con noi ma non posso darti una data, questi tipi di infortuni hanno bisogno di essere valutati giorno dopo giorno”

Che caratteristiche ha la Salernitana?

“Le difficoltà aumentano quando incontri una squadra che deve salvarsi, nella seconda parte della stagione i punti pesano di più. Non ho mai giocato a Salerno, sono curioso, lo stadio e la curva mi sembrano emozionanti e avranno sicuramente una spinta in più. È un peccato non avere la nostra spinta, quella dei nostri tifosi, ma giocheremo anche per loro. Poi la Salernitana ha un grande allenatore e secondo me ha tanta qualità nella fase offensiva, ha giocatori di qualità a cui dovremo fare attenzione. Hanno giocatori più esplosivi e altri con più qualità come i miei amici Candreva e Fazio. Non so se Federico ci sarà. A bocce ferme non pensavo di trovare la Salernitana così in basso, hanno una rosa importante, hanno perso all’ultimo contro Napoli e Juventus, pareggiavano 0-0 con l’Inter prima dell’ingresso di Lautaro, hanno battuto la Lazio, ma andiamo lì per vincere consapevoli di essere forti”.

Mourinho disse di aver riscontrato un problema mentale nel rendimento in trasferta, come si supera questa paura? Lui chiedeva una ‘squadra di banditi’, lei che squadra chiede?

“Bisognerebbe chiedere a Mourinho che cosa ha riscontrato o perché ha visto paura negli occhi dei giocatori. Io valuto quello che vedo e vedo giocatori con personalità. Io vedo giocatori con personalità, se faccio un passo indietro e penso a loro dico che ci hanno portato in finale in Europa, Spinazzola e Cristante hanno vinto un Europeo in casa dell’Inghilterra. Sono momenti della stagione, mi piace lo slogan squadra di banditi perché nel calcio serve essere spigolosi e avere le caratteristiche per vincere anche in maniera sporca. Credo di avere una grande squadra e dal punto di vista della personalità non pecca”.

Domani torna Cristante, come cambia la Roma con lui o Paredes?

“Secondo me possono giocare insieme. Cristante è un pilastro della squadra e della Nazionale. Quando ho parlato bene di lui mi riferivo al lato umano: è un professionista serio, aiuta i compagni, è forte. Sono contento che rientri Bryan, lo avrei voluto anche nella prima partita. Cambiano alcune caratteristiche più che lo schieramento. Cambiano alcune geometrie, cambia qualcosa in cui forse Leo ha più qualità di Bryan. Ma come in ogni ruolo con qualsiasi giocatore. La nostra idea di gioco, però, rimane la stessa anche perché i giocatori sono validi”.

Come stanno Dybala, Mancini, Huijsen e Aouar?

“Dybala è sembrato che stesse bene, si è allenato al 100% e lo vedo un po’ più brillante rispetto alla prima settimana. Dean si è fermato qualche giorno ma sta bene, anche se ieri abbiamo fatto relativamente poco ma penso partirà con noi. Mancio sta bene, mi è piaciuta la sua partecipazione a quello che abbiamo proposto in settimana. Aouar torna da una Coppa d’Africa, non è stato in vacanza, è allenato. Mi ha raccontato che ha dormito poco causa spostamenti vari, era un po’ sballottato il primo giorno ma è comunque attivo e lo reputo prontissimo per giocare”

Si vede già la tua mano?

“Sarebbe necessario un ritiro pre-campionato e un lasso di tempo più lungo per trasferire certi concetti. Il merito è dei ragazzi. Chi mi conosce sa che nessuno può toccare i miei ragazzi della Spal. continuo a sentirli e ad amarli, ma con loro ci ho messo un po’ di più a fare entrare i miei concetti. Qui a Roma manca poco e sono loro a far entrare i concetti dentro di me! Hanno qualità incredibili. Se alla Spal abbiamo visto qualcosa di mio dopo 3-4 partite, qui alla Roma dici una cosa e i giocatori sono subito recettivi e pronti. Se vedete delle belle partite il merito è loro, oltretutto sono stati allenati da un allenatore forte per 3 anni, non sono stati presi dall’oratorio. Io do solo qualche idea che ci aiuterebbe a portare a casa più punti possibili e a loro sembrano piacere. Sono fiducioso. Poi ci vuole tempo per far vedere la reale impronta di un allenatore; il tempo aiuta”

Si vede già qualcosa di quello che chiedi alla squadra?

“Servirebbe un ritiro precampionato per far entrare prima i concetti che vorresti dare. Adesso devi andare a botta sicura e sperare che i giocatori li recepiscano quanto prima. Chi mi conosce sa che nessuno può permettersi di toccarmi i miei ragazzi della SPAL, continuo ancora a sentirli. Lì ci ho messo un po’ di tempo per far entrare i miei concetti, qua a Roma a momenti sono loro che li hanno fatti entrare dentro di me, sono giocatori già formati. Con la SPAL abbiamo visto qualcosa dopo 3-4 partite, forse ero troppo inesperto, qua a Roma dici una cosa e sono tanto recettivi e tanto pronti. Se vedrete belle partite, il merito è loro e poi sono stati allenati da Mourinho, non li abbiamo presi dall’oratorio. Io porto solo qualche idea che ci potrebbe aiutare a portare a casa dei punti e a loro sembrano piacere, sono fiducioso. Ci vuole tempo per fare vedere la reale impronta di un allenatore”.