CAMPIONATOMI RITORNI IN MENTETOP

ROMA-VERONA. Mi ritorni in mente…

09-03-1997 Roma-Verona 4-3….. La luce di Candela

Tra gli acquisti del mercato di riparazione effettuati dalla A.S. Roma sicuramente un posto particolare lo occupa quello di Vincent Candela, primo calciatore transalpino a vestire la maglia giallorossa.

Il terzino del terzo scudetto sbarcò nella Capitale nel gennaio 1997, proveniente dal Guingamp, come rincalzo del capitano Amedeo Carboni per prendere rapidamente possesso della corsia sinistra che occuperà stabilmente nelle otto stagioni successive collezionando 280 presenze impreziosite da 16 reti.

Un ingaggio accompagnato da molte perplessità e oscurato, inizialmente, dal contemporaneo arrivo di un altro esterno difensivo, il georgiano Omari Tetradze, al tempo maggiormente considerato anche se destinato a non lasciare particolari tracce nella storia romanista se non per un clamoroso autogol messo a segno contro la Reggiana.

D’altronde Vincent è stato un giocatore atipico, con movenze più da rugbista che da calciatore oltre a piedi e visione non comuni per il ruolo.
Ma le riserve sul talento di Bédarieux durarono solo lo spazio di un mese, quello tra il suo esordio a inizio febbraio e la partita contro il Verona che si disputò all’Olimpico il 9 marzo successivo. Quel giorno sugli spalti dell’Olimpico si festeggiavano i 25 anni dei Fedayn e la partita sembrò cominciare in discesa grazie al gol di Gigi Di Biagio, dopo tre giri di lancette, lesto a sfruttare nel cuore dell’area l’involontario assist del direttore di gara Lana.

La risposta dei veneti arrivava intorno alla mezz’ora di gioco con un uno-due micidiale su calci da fermo. Prima Maniero, facendo fede a suo cognome, trovava il gol del pari sugli sviluppi di un corner al 32’ deviando il pallone con il braccio e poi, quattro minuti più tardi, Caverzan raccoglieva una punizione a centro area e, indisturbato, superava Giovanni Cervone.

A rimettere in corsa i padroni di casa, al minuto 44, il primo gol in giallorosso del talento di Bédarieux che chiudeva in rete una triangolazione con Balbo. A firmare il contro sorpasso, in una prima frazione pirotecnica, fu un guizzo di Francesco Totti allo scadere del tempo su assist di Amedeo Carboni.

Nella ripresa occasioni da una parte e dall’altra ma sono gli ospiti a trovare di nuovo il gol del pareggio grazie a Orlandini che, lasciato ancora una volta colpevolmente solo, rimette l’incontro in parità.

Nonostante gli ingressi di Delvecchio e Fonseca gli attacchi romanisti non riuscivano a superare Guardalben e fu ancora una prodezza allo scadere del numero 32 a decidere la partita. Dopo aver ricevuto palla a un minuto dalla fine del tempo regolamentare il laterale si accentrò superando i difensori scaligeri con il suo inconfondibile stile e arrivato al limite dell’area scagliò un preciso destro sul primo palo:voilà, poker servito.

La rocambolesca vittoria contro il Verona non cambiò la storia di quella stagione, nella quale il “mago” argentino venne esonerato poche settimane dopo ma la fascia sinistra aveva trovato finalmente il suo padrone.


Il Tabellino
Roma, Stadio Olimpico (domenica 9 marzo 1997 – ore: 15:00)

ROMA – HELLAS VERONA 4-3
RETI: 3’pt Di Biagio, 32’pt Maniero, 35’pt Caverzan, 45’pt Candela, 48’pt Totti, 16’st Orlandini, 44’st Candela.

ROMA: Cervone, Tommasi, Petruzzi, Aldair, Tetradze, Candela, Moriero (21’st Fonseca), Di Biagio (37’st Delvecchio), Totti (45’st Pivotto), Carboni, Balbo.
Allenatore: Bianchi.

VERONA: Guardalben, Siviglia, Brajkovic (8’st Vanoli), Fattori, Bacci, Caverzan (37’st Baroni), Ficcadenti (28’pt Colucci), Giunta, Zanini, Orlandini, Maniero.
Allenatore: Cagni.

Arbitro: Lana di Torino.
NOTE: Ammoniti: Di Biagio, Balbo, Siviglia, Colucci, Bacci



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