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UN FLOP INFINITO

di MIMMO FERRETTI – Le chiacchiere stanno a zero. Come le vittorie in campionato nel nuovo anno. Settima sconfitta in 20 gare, ko numero 6 in 10 partite lontano dalla Capitale dove la media punti a gara è 0,80. Una miseria. E il nono posto in classifica non ammette (più) alibi di alcun tipo. La zona Champions, ora più un miraggio che un obiettivo concreto, è lontana 5 lunghezze: c’è ancora tempo e spazio per le chiacchiere?

Cinque punti nelle ultime sei partite di campionato: un cammino da zona retrocessione, altro che Grande o Piccola Europa. Le assenze, tante e importanti, non possono, non devono essere una giustificazione. Per nessuno. Josè Mourinho non sarà il mago Harry Potter ma la sconfitta in casa del Milan (3-1) non può escluderlo da responsabilità per scelte tecniche e/o tattiche. Sconfitta brutta e pesante. Non ha troppo senso soffermarsi sulla cronaca della partita o sulla variegata prestazione della squadra: conta il verdetto finale. C’era la necessità di invertire la rotta, di recuperare faccia e credito dopo l’eliminazione dalla Coppa Italia invece niente. E, per questo, sul banco degli imputati non ci sono posti liberi.

Domanda: la proprietà ha intenzione di restare ancora in silenzio, di non intervenire anche soltanto palesandosi di fronte al gruppo che paga profumatamente? La società, oggi, non ha una vera e propria struttura dirigenziale, vista la gente in scadenza o in fuga: tutto a posto?

La Roma ha retto dieci minuti e qualche secondo prima di capitolare, beccando un gol per un vistoso errore di reparto. Prima Celik e poi Spinazzola hanno cercato di riportare la partita sul piano della parità, ma in entrambi i casi Maignan si è opposto con bravura. Dall’altra parte del campo, si è avuta stabilmente la sensazione che la fase difensiva della Roma non fosse così oliata e il Milan, preferendo agire di rimessa, ha creato più di un’azione potenzialmente pericolosa.

Fuori Mancini, in avvio di ripresa, dentro Pellegrini con Cristante arretrato al centro della difesa. E secondo gol del Milan firmato Giroud dopo un altro errore collettivo della improvvisata difesa romanista. Paredes ha accorciato le distanze su calcio di rigore (fallo su Pellegrini) poi Theo Hernandez ha fulminato Svilar chiudendo il conto e alimentando gravi interrogativi in casa romanista. Proibito non trovare risposte. In fretta.

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