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BALDANZI “La chiamata motivo di grande orgoglio. La maglia dell’esordio la terrò per sempre”

Arrivato nel mercato imvernale, Tommaso Baldanzi è stato protagonista di un’intervista condivisa dalla Roma su Youtube. Queste le sue parole:

“Si è stata molto veloce, una settimana bella e intensa dal punto di vista delle emozioni. Ho conosciuto i ragazzi, il mister e lo staff che lavora in questo immenso centro sportivo. Sono felice di essere qua e sono stato molto contento di aver fatto la mia prima partita all’Olimpico, sono contento per l’accoglienza che mi ha riservato questa città, l’ho ringraziata e la ringrazio anche adesso”.

Sei un atleta professionista da un po’, fa comunque impressione entrare in un posto così grande e strutturato come Trigoria?
“Sono cresciuto in un bellissimo centro sportivo e che rimarrà nel mio cuore, ma forse è un po’ più piccolo, qua è tutto più grande”.

Hai avuto tempo di vedere qualcosa che non fosse Trigoira o l’Olimpico?
“Poco, sono stato una volta a cena fuori e ho visto il Colosseo”.

Visto che una settimana fa è venuto Sinner a Roma e si è mangiato quattro primi romani, tu come sei messo?
“Solo una sera ho mangiato la carbonara, l’ho apprezzata”.

Tu sei qui perché ti hanno voluto tanto i Friedkin, come si convive con questa cosa. È più la soddisfazione o l’ansia per la pressione?
“Per me è un motivo di grande orgoglio, non una pressione, li ho ringraziati e li ringrazio. Spero di poter ripagare la fiducia che mi hanno dato”. 

Veniamo al tuo esordio all’Olimpico, c’eri già stato da avversario due volte. Quanto cambia da avversario e da romanista?
“Fa una grande impressione anche da avversario, ma viverla dall’altra parte con un pubblico che ti spinge così è molto bello e motivante”. 

Primo impatto ce l’hai avuto con la maglia della Roma durante il riscaldamento, uscendo da sotto la curva Sud. Quando c’è il pallone ti scordi del resto?
 “Da quando inizia la partita e c’è il pallone magari ti scordi un momento, ma appena entri e fai il riscaldamento è impossibile non pensarci”. 

Poi c’è l’inno, al quale neanche noi non ci abituiamo mai.
“È un’emozione forte per me che la vivo la prima volta, ma anche se la vivo la cinquantesima volta sarebbe sempre una cosa bellissima”. 

È iniziata bene la partita, abbiamo segnato subito, ma mentre la Roma prendeva possesso di questa partita ci speravi di più o di meno di esordire?
“Meglio che si sia messa subito bene, che abbiamo portato a casa punti, mi è piaciuto anche così l’esordio”. 

De Rossi ad un certo punto si è guardato intorno e ti ha chiamato, come è stato?
“Emozionantissimo entrare, è stata una bella emozione e un’emozione forte”.

La sostituzione poi è stata importante, se a Tommaso di sette otto anni fa gli avessero fatot vedere la foto con Dybala, ci avrebbe creduto?
“Penso di no (ride, ndr), era un sogno ed è stato un sogno esordire in questo stadio con un cambio in cui lui ha fatto una partita bellissima”.

Che ci si fa con la maglia dell’esordio con la Roma?
“La maglia dell’esordio è la prima, la più bella, me la terrò per sempre. L’ho data ai miei genitori che la custodiranno a casa”. 

C’è qualche maglia che hai collezionato negli anni passati e ti ha fatto piacere riportarti via?
“Mi piace chiederla a giocatori che conoscono, Scalvini, Coppola, gente che ha giocato con me in Nazionale. Ho anche quella di Paulo che me l’ha data Edo Bove”. 

Qualche difensore che ti aveva particolarmente impressionato o ti ha messo in difficoltà?
“In Serie A ce ne sono tanti, da Danilo a Bastoni”. 

A proposito di difensori è circolato una foto e un video relativo ai giorni in cui sei arrivato, uno così serve in una squadra?
“È molto importante avere una persona con una personalità così forte (parla di Gianluca Mancini, ndr), poi siamo entrambi toscani, distanti una mezz’oretta. Quanto basta per avere una rivalità di campanile, ma al di fuori della Toscana siamo uniti”.

In questa settimana di allenamento chi ti ha fatto più penare come difensore e ti ha messo in difficoltà?
 “Sono tutti molto forti, da Dean a Gianluca Mancini”. 

Sabato arriva una squadra tosta, problematica da affrontare e allenata molto bene come ha detto De Rossi dopo il Cagliari. È più o meno la stessa squadra alla quale un’annetto fa di questi tempi un ragazzo un golletto gliel’ha fatto. Avete fatto un colpaccio con l’Empoli andando a vincere a San Siro.
“È stata una partita difficile, poi si è messa bene perchè c’è stata un’espulsione, è stato bello, molto bello”.

Ti è esploso di più il cellulare dopo quel gol, dopo il gol alla Juventus, o una settimana fa quando sei arrivato qui?
“Una settimana fa quando sono arrivato alla Roma”.