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ISTRUZIONI PER LA CHAMPIONS

di MIMMO FERRETTI – La Roma pareggia a Napoli (2-2). E la classifica per la zona Champions, a quattro turni dalla fine del campionato, recita così: Bologna punti 63, Roma punti 59, Atalanta punti 57, Lazio punti 55. L’Atalanta, però, dovrà giocare una gara in più delle avversarie (e non si sa quando lo farà, complimenti a tutti…) e, come la Roma, sarà impegnata in Europa League. E pure nella finale di Coppa Italia. La Lazio, invece, può pensare soltanto al campionato.

La classifica, per la partita in meno dell’Atalanta, è bugiarda, falsa, fasulla. E questo va sottolineato con forza perché non si sa neppure quando si giocherà la sfida tra i bergamaschi e la Fiorentina. Probabilmente “a giochi fatti”, per dirla con De Rossi.
Considerando per ora solo il quinto posto come ulteriore pass per la Champions, la situazione è davvero ingarbugliata. Con la Roma che nelle prossime due partite dovrà affrontare Juventus in casa e Atalanta fuori. Non v’è dubbio che assisteremo a un arrivo in volata e che il calendario condizionerà pesantemente l’esito finale.

A questo va aggiunto un dato molto interessante: se la Roma e l’Atalanta dovessero arrivare al quinto e sesto posto e affrontarsi nella finale di Europa League, avrebbero il posto in Champions garantito. Ricapitolando: se la Roma arriva quinta, va in Champions diretta; se arriva sesta, va in Champions se vince l’EL; se l’Atalanta quinta vince l’EL, la Roma va in Champions da sesta.

Tornando a Napoli, la Roma – priva di Lukaku, Smalling, Paredes e Llorente – si è presentata con Kristensen terzino destro nella difesa a quattro e Azmoun al centro dell’attacco. Modulo 4-3-2-1, in sostanza. Primo tempo complicato assai in fase difensiva, con il Napoli più volte a un passo dal vantaggio e la Roma poco pericolosa. Imprendibile, ad esempio, Anguissa, bravo negli inserimenti mai realmente assorbiti dalla Roma ma poco lucido al momento del tiro. Con Kvara imprendibile o quasi, là sulla sinistra.

Ripresa pirotecnica: Roma avanti con Dybala su calcio di rigore conquistato da Azmoun, pareggio del Napoli con Olivera (tiro deviato in maniera decisiva da Kristensen), vantaggio dei padroni di casa con Osimhen su calcio di rigore (fallo di Renato Sanches su Kvara) e pareggio in vista dello striscione del recupero di Abraham, a segno dopo un anno, con un colpo di testa dopo spizzata da calcio d’angolo, il solito angolo eseguito alla perfezione da Dybala. Complessivamente Roma non bella, protagonista di una prestazione che non è piaciuta a nessuno, in primis al suo allenatore. Buon segno, se De Rossi è arrabbiato per aver preso solo un punto in casa del Napoli.

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