STORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

NAPOLI-ROMA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Tutto si può perdonare a un De Rossi allenatore alle prime armi, tranne lo scegliere (ancora) Renato Sanches: non c’è giustificazione che tenga.

Pochi minuti del portoghese in campo rischiano di vanificare mesi di lavoro: non erano bastati già gli ingressi contro Torino e Milan?

La Roma è quella che vediamo da anni, per molti aspetti: rosa corta, lingua di fuori, anche perché la Lega – sappiamo bene con chi dietro – continua a metterle i bastoni tra le ruote.

Ecco che quindi – insieme alla miglior prestazione della stagione del Napoli – al fu San Paolo la Roma soffre tanto. 

Per fortuna c’è Svilar che ci mette varie pezze: Ndicka ha decine di metri di campo alle spalle, l’ideale per Osimhen; ma dove non arriva l’’ivoriano ci pensa, appunto, il numero 1 romanista. 

Il bello del calcio è che non serve meritare per vincere o segnare: unico guizzo di Azmoun, Juan Jesus ne combina una delle sue, Dybala trasforma un rigore importantissimo.

Ma la Roma non c’è: dal 1’ patisce il pressing partenopeo; mancando anche Paredes- grazie sempre a Maresca – è ancora più difficile eludere la pressione avversaria.

Kristensen patisce la medesima deviazione con cui ci aveva regalato i tre punti contro il Sassuolo: è subito 1-1. Aouar, Zalewski, Celik, finanche Pagano e Joao Costa: varie opzioni, anche cambiando modulo, per dar respiro a chi è in campo. Invece, Renato Sanches. 

Svilar non può arrivare ovunque e stavolta il rigore di Osimhen sa di sentenza. Un moto di orgoglio del Napoli,  che più della classifica  punta a evitare un ritiro prolungato; un colpo durissimo per la Roma.

Meno male che da tre anni a questa parte, è difficile affondarla: Dybala pennella, Ndicka trova l’assist, Abraham sa già che è il goal è buono, senza aspettare il VAR. Bentornato, Tammy.

S’immola Mancini sull’unica incertezza di Svilar, dopo che il guardalinee – nel primo tempo sempre a bandierina bassa – segnala un fuorigioco assurdo di Pellegrini servito da un tacco al volo di Dybala. 

Il punto non chiude le porte al quinto posto ma i giallorossi, nel frattempo, hanno subìto un altro sgarbo: niente posticipo della finale di Coppa Italia, con Atalanta-Roma che inizierà meno di tre giorni dopo la conclusione di Bayer-Roma. 

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