STORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-MILAN. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – La cosa più bella della serata di ieri è che ormai si tratta di una consuetudine: 4 semifinali europee consecutive, un trofeo vinto, uno scippato e uno ancora da inseguire, non sono un caso.

Ieri, per me, era il primo vero esame per il confermato De Rossi: gestire il vantaggio acquisito, riuscire ad andare avanti in Europa contro una squadra molto forte.

Il Destino – meglio, la UEFA e Rosetti – hanno inoltre voluto che l’allenatore giallorosso, più che un esame, discutesse direttamente la tesi di laurea. 

Con la qualificazione già praticamente decisa dopo 22’, solo l’eccessiva espulsione dell’ingenuo Celik poteva infatti tenere vivo il match.

Perché un sensazionale Mancini e un delizioso Dybala avevano già fatto esultare l’Olimpico, da principio avvolto nella splendida scenografia che omaggiava il compianto Antonio De Falchi. 

Espulsioni date e altre tolte, cartellini gialli sventolati e altri mancanti; tutto si può accettare (?) della prova di Marciniak tranne i 7’ di recupero alla fine del primo tempo: una vergogna che mancava da Budapest.

Per fortuna il Milan non accorcia e la Roma va all’intervallo sì col doppio vantaggio ma senza Dybala – out vista l’inferiorità numerica – e Lukaku, infortunato.

Che spettacolo, Big Rom: la spallata con cui abbatte Gabbia è decisiva ed esalta non meno del sinistro chirurgico della Joya

Dicevamo che De Rossi discute la tesi grazie a arbitro & co.: dentro Llorente e non Karsdorp; perfetto lo spagnolo a fare il terzino destro contro Leao, aiutato da un El Shaarawy in stato di grazia.

L’attaccante italiano fa il terzino e la punta; salva le occasioni sulla sua fascia e serve a Spinazzola – e soprattutto a un volitivo ma sprecone Abraham – palloni deliziosi.

Il tempo scorre ma per il Milan non c’è nulla da fare: dalla deviazione sulla traversa di Mancini al colpo di testa – sempre Loftus-Cheek – su cui s’immola Spinazzola, sono tanti gli interventi di una squadra che non molla mai il famoso centimetro.

Resta negli occhi anche la scivolata di Pellegrini al minuto 81, che frustra – anticipando Chukwueze – uno degli ultimi assalti rossoneri.

A tutto campo, il capitano, che propizia entrambe le reti e si sacrifica in fase difensiva con la Roma costretta a gestirsi in 10 contro 11.

Manca solo la lode al 110 di De Rossi in questa doppia sfida: “colpa” della scelta di inserire Renato Sanches, purtroppo non proponibile a determinati livelli.

Nonostante il goal subìto, non c’è altro da dire: la Roma è pronta per ritrovare il Bayer Leverksusen fresco campione di Germania. 

Ancora una volta, però, il Calcio italiano non vuole bene ai giallorossi: contro l’Udinese si recupera il 25 aprile, a tre giorni da Napoli-Roma. Urge -e non da oggi – dirigente che conosca dinamiche e scorrettezze della Lega. 

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *