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ASPETTANDO LO SPAREGGIO CHAMPIONS

di MIMMO FERRETTI – Finisce in parità (1-1) e la Roma può recriminare per la mancata vittoria, dopo aver fatto una riflessione sulle tante occasioni create dalla Juventus. Partita in bilico fino alla fine che si chiude senza vincitori né vinti e che costringerà la Roma, domenica prossima in casa dell’Atalanta, a centrare un unico obiettivo, la vittoria, per sperare nella qualificazione Champions. Un autentico spareggio per guadagnare l’accesso alla Grande Europa.

Cinque cambi rispetto alla formazione anti Bayer, in Casa Roma. Con la presenza di Baldanzi al fianco di Dybala alle spalle di Lukaku. Dietro, quattro novità su quattro davanti a Svilar. La Roma ha cominciato la partita palleggiando con qualità nella metà campo della Juventus e, al quarto d’ora di gioco, è passata in vantaggio con Lukaku, lesto a sfruttare da due passi una respinta sgraziata di Gatti su tiro di Cristante. Il pareggio della Juventus è arrivato alla mezz’ora con un imperioso stacco di testa di Bremer su assist di Chiesa, con Svilar immobile a osservare la palla finire alle sue spalle.

Zalewski al posto di Dybala, problemi muscolari, la prima mossa in avvio di ripresa di De Rossi. Subito un clamoroso palo di Chiesa, poi ripartenza convinta della Roma, spesso a testa bassa, per cercare la vittoria. Rischiando anche di perdere la partita. Squadre generose, magari poco tatticizzate, estremamente “lunghe” e emozioni da entrambe le parti fino all’ultimo secondo (bravissimo Svilar in due circostanze, determinante Danilo su Kristensen) con una occasione clamorosa di Abraham, entrato (male, come Azmoun) al posto di Lukaku, frenata in uscita bassa da Szczesny.

Un punto che non accontenta fino in fondo nessuno e che, conti alla mano, pesa in negativo più sulle ambizioni Champions della Roma, dato che la Juve è ormai a un passo da quel traguardo. Giustificati rimpianti romanisti, comunque, per un mancato doppio cartellino giallo a Weah dopo un’ora di gioco.

E giovedì la Roma sarà di nuovo in campo, stavolta a Leverkusen (ore 21), per tentare l’impresa in Europa League, prima di trasferirsi a Bergamo per affrontare, domenica, l’Atalanta nello “spareggio Champions”. Non c’è tempo per respirare, non c’è tempo per pensare a quello che è accaduto: c’è soltanto l’obbligo di guardare avanti.

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