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NO CHAMPIONS? VINCERE L’EUROPA LEAGUE!

di MIMMO FERRETTI – Una partita inutile. Totalmente inutile, per la Roma. Perché nulla poteva cambiare e, ovviamente, nulla è cambiato. Sesto posto era e sesto posto è rimasto. Con la minima, residua possibilità Champions svanita per la vittoria dell’Atalanta, in casa contro il Torino, già prima che iniziasse la gara del “Castellani”.

Ecco perché più che parlare della sconfitta di Empoli (2-1, gol di Cancellieri, Aouar e Niang), toscani salvi, è meglio concentrarsi sul sesto posto. Un piazzamento triste con 5 squadre direttamente in Champions e che non è assolutamente in linea con le attese della società. E che, per questo, non può essere salutato con un voto di sufficienza. Un’insufficienza per una Roma che è stata costretta a fare i conti con due fasi nettamente diverse del torneo. La Roma di DDR (17 partite con 34 punti, prima della singolare sfida di Empoli) non si è comportata come quella di Mourinho ma, come diceva Totò, è la somma che fa il totale. E, quindi, ai fini pratici conta poco dividere il campionato in due. Questo, ovviamente, non significa trascurare o sottovalutare il percorso di De Rossi che, lui sì, merita la sufficienza se non altro per aver portato il gruppo dal nono posto di gennaio al sesto finale. Davanti a squadre come Lazio, Napoli e Fiorentina. Un bel viatico per la stagione che verrà, anche se si dovrà giocare solo in Europa League. Ancora una volta solo in Europa League. Che non sarà la cosa più bella al mondo ma neppure la peggiore. Anzi, è una competizione che già oggi deve essere considerata un obiettivo da centrare nella prossima stagione. A patto che la ”rosa” venga adeguatamente migliorata: l’ultima di campionato ha confermato che parecchia gente deve essere accompagnata all’uscita, senza il minimo rimpianto. E, in alcuni casi, senza neppure un grazie. O no?

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