RASSEGNA STAMPATOP

CONTI: “Spalletti insegnante di calcio. Siamo una Nazionale giovane e di talento”

(IL MESSAGGERO) La bandiera giallorossa, oltre che attuale coordinatore del settore giovanile, Bruno Conti ha rilasciato una lunga intervista sull’edizione odierna del quotidiano. Questo un estratto delle sue parole.

Bruno Conti, ci sarebbe stato bene in quel gruppetto di fantasisti?
“Ma no, loro erano tanta roba”.

Beh, lei non era certo da meno.
“Diciamo che qualcosa di buono l’ho fatto. Ma il nostro numero dieci era Antognoni. Lui una grande testa”.

E per vincere ancora, questa Nazionale, ha bisogno proprio della testa giusta.
“State tranquilli, Spalletti in questo è fantastico. Sa preparare bene il gruppo, peccato ci sia stato poco tempo a disposizione, ma sono sicuro che vedremo un’Italia all’altezza”.

Lei è stato uno dei primi a credere in Lucino, giusto?
“Era il 2005, allenavo la Roma, c’era bisogno di dare una mano per riaggiustare una stagione maledetta. E la società doveva cercare il mio sostituto per ricostruire e per ridarmi il ruolo da dirigente. Andammo a giocare a Udine una semifinale di Coppa Italia, la Roma passò il turno ma subì dal primo all’ultimo minuto, siamo stati messi sotto dalla squadra di Spalletti. Rimasi colpito da come giocava la sua squadra e mi sono detto, perché non portarlo a Roma? Con Daniele Pradé e Rosella Sensi scegliemmo lui come uomo del futuro. Lucio accettò con entusiasmo e poi quelle stagioni hanno fatto bene alla Roma e a lui stesso”.

Fino ad arrivare in Nazionale.
“Se lo merita. Non ho mai visto un allenatore con quelle capacità: tattiche e umane. E’ un insegnante di calcio. Con lui alla Roma ci siamo divertiti, in quattro anni ha portato un calcio spumeggiante, li è uno che lavora sui minimi particolari”. (…)

Questa è un po’ la sua Nazionale e non solo per Spalletti. Ci sono alcuni calciatori che ha scoperto lei. Cominciamo da Pellegrini?
“Lorenzo è cresciuto tanto in questi anni, è più responsabile, indossa con passione la fascia da capitano della Roma e ora anche la “dieci” in Nazionale. E’ stato uno dei punti di forza nelle varie squadre del settore giovanile e ora è un punto fermo della Roma di De Rossi. Merita di godersi questo Europeo, visto che ha dovuto saltare il precedente per infortunio. Quindi è l’occasione giusta per Lorenzo”. (…)

Un rimpianto ce l’ha tutto l’ambiente Roma per Calafiori.
“Riccardo con noi è stato sfortunato. Era, ed è un talento meraviglioso. Testa alta, forza fisica, intelligenza. Peccato quel brutto infortunio subito qualche anno fa, quando era ancora un ragazzo. La Roma ha fatto le sue scelte, lui ora viene da una stagione fantastica con il Bologna e io non posso che essere felice per lui. Spero si faccia strada anche in azzurro”.

E infine Scamacca, che da Trigoria è scappato presto.
“Gianluca fece quella scelta di andare al Psv, ora è tornato in Italia dove Gasperini ha avuto modo di lavorarci e di farlo crescere. E’ un attaccante completo, gioca di destro e di sinistro, è forte e tecnico. Un po’ Vieri e un po’ Dzeko, con le dovute proporzioni, ovvio. Ma parlando di caratteristiche, abbina la tecnica di Edin e la forza fisica di Bobo”. (…)

L’Italia è tra le favorite?
“Parte un passo indietro, ma sappiamo bene come la nostra Nazionale nelle competizioni importanti si fa sempre valere. Siamo una Nazionale giovane e di talento, che non arriva solo da romanisti. Barella e Chiesa sono due calciatori di talento, Lucio può contare sull’esperienza di Jorginho, sulle capacità e la forza di Donnarumma, insomma su quelli che hanno vinto l’Europeo tre anni fa. E’ chiaro che la Germania, la Francia hanno di base qualcosa in più. E inserirei anche il Portogallo”.

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