COPPE EUROPEESTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-VIKTORIA PLZEN. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – Una squadra che pare tornata a divertirsi. È questo ciò che salta agli occhi, al di là dei risultati, guardando la Roma del post-Bologna.

Contro i campioni della Repubblica Ceca i giallorossi propongono la migliore interpretazione stagionale, ottenendo un successo altisonante e corroborante.

4-2-3-1 con un Pellegrini in stato di grazia, autore di assist, ispiratore di occasioni nel corso dei 74’ concessigli da Di Francesco e anche recuperatore di palloni.

Viste le assenze bisogna fare di necessità virtù, quindi ecco la coppia di centrocampo Nzonzi-Cristante. L’italiano si muove discretamente, recupera e contrasta; il francese, invece, appare ancora un po’ troppo macchinoso.

Il ritmo della partita, come solitamente in Champions, è alto e la Roma lo regge senza particolari ansie, a dimostrazione che i problemi, più che fisici, fossero soprattutto mentali e di approccio alle gare.

Bella (dedica compresa) e importante la prima tripletta in Coppa dei Campioni di Džeko: dopo qualche settimana di malumori e di atteggiamenti rivedibili, come nel derby, riecco un calciatore dentro il contesto e sorridente.

Ünder inizia a essere quasi una sicurezza per questa squadra, cosa che speriamo possa diventare anche Kluivert, onestamente un po’ fumoso (tranne una bella giocata proprio per Džeko) fino alla rete del 4-0.

Da rivedere alcune situazioni difensive; nel primo tempo qualcosa di evitabile si è rischiato, oltre a un paio di brividi fatti correre da Olsen: preoccupante, più che il dribbling rischioso, il pallone che sfugge su un’uscita alta.

Una menzione va fatta per Luca Pellegrini, classe ‘99: più che l’aspetto tecnico e lo stop sul lancio di Fazio, mi piace sottolineare l’aggressività con cui ha cercato di strappare palla a Ekpai, scatenando l’applauso dell’Olimpico. Difficile rintracciare una grinta del genere in un giovane di 19 anni.

È forse ancora presto per parlare di una Roma guarita ma di certo sembra finalmente imboccata la strada giusta. Empoli, terreno troppo spesso avaro di soddisfazioni, è da questo punto di vista un’altra pietra decisiva per continuare a lastricare la via corretta.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *