CAMPIONATOSTORIA DI IERI di Diego AngelinoTOP

ROMA-VERONA. “Storia di ieri”, riflessioni del giorno dopo…

di Diego ANGELINO – La Roma vince la terza partita consecutiva dopo la ripresa, puntando ancora sulla difesa a 3. Via le “alette” leggere; spazio a terzini e trequartisti: un pragmatismo maggiore che sta dando dei frutti. Sempre considerando livello e obiettivi degli avversari incontrati.

Juric fa pretattica dicendo che i suoi sono allo stremo: invece corrono eccome – demerito anche della condizione della Roma? – e si muovono bene, sapendo tutti cosa fare.

Si rischia di subire un rigore; capovolgimento e penalty per la Roma: la miglior cosa della partita di Pellegrini, insieme all’assist che Mkhitaryan, praticamente a porta vuota, non sfrutta al meglio.

L’armeno, anche sfortunato, è comunque sempre tra i migliori, i più lucidi, quelli che con il pallone sanno sempre cosa fare.

Džeko è croce e delizia delle serata: nervoso, si spazientisce, rimprovera i compagni: poi corre, recupera in difesa, segna il goal numero 105 con la Roma. Ma non esulta. Difficile non pensare a un riferimento alle voci di mercato che paiono tornate a coinvolgerlo.

Spinazzola continua nel suo ottimo momento: l’assist è solo il suggello della sua partita; Ibañez inizia a dare buone risposte difensive: vediamo domenica, contro un attacco atomico, se saprà ripetersi.

Kolarov è piaciuto come terzo centrale a Fonseca ma Pessina lo marca lui in occasione del 2-1… Rete propiziata – of course – da un errore di Bruno Peres: una disgrazia ogni volta che è vicino alla propria area.

Veretout segna con freddezza il rigore, poi con il solito ardore tura falle per il campo. Anche Diawara corre: onestamente, però, lo fa spesso a vuoto, entrando pochissimo nel vivo della partita. Quasi impietoso il confronto con regista del Verona, Miguel Veloso, al contrario sempre al centro del gioco.

Capitolo Zaniolo: se una discussione tra compagni ci può stare – bruttina la palla persa dal 22, con superficialità, al 94’ – molto meno comprensibile è il rimprovero portato dall’allenatore. Ha senso redarguire pubblicamente un ragazzo appena rientrato da un grave infortunio? Speriamo, anche qui, non c’entri nulla il mercato.

I giocatori del Verona provano fino all’ultimo a trovare il 2-2 mentre i giallorossi crollano progressivamente sotto i colpi dei crampi: manco fossimo al 120’ di una gara disputata ai 2000 metri dell’Azteca.

Quinto posto consolidato: bisognerebbe stare tranquilli e lavorare al meglio in previsione del Siviglia. Capisco – con la possibilità di un imminente cambio societario – che non sia per nulla semplice.

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