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INTER-ROMA. Il “Pagellario” di Franco Bovaio

La partita della Roma dura fino al gol che Mancini (4) si mangia di testa sullo 0-0. Un attimo prima dell’1-0 di Dumfries, subito addirittura in contropiede (!). Se Mancini avesse segnato forse le cose sarebbero andate diversamente. Ma i “se” e i “ma” non contano e Mancini prende il brutto voto che vedete sia per quel gol che si è mangiato (un altro, sempre di testa, dopo i due con il Napoli, tra andata e ritorno) sia per la seconda e la terza rete interista. Perché il 2-0 di Brozovic arriva dalla sua parte e perché sul 3-0 di Lautaro salta malissimo, sovrastato dall’argentino. Insomma, una serataccia per il difensore giallorosso, che viene di nuovo ammonito. Male anche Oliveira (4,5), lento, impacciato e orfano del suo dioscuro Cristante. Per sostituire il quale è stato arretrato Mkhitaryan (5,5 per il gol) e inserito El Shaarawy (4,5). Insufficiente il primo, che da trequartista è molto più incisivo, anche perché gioca nel suo ruolo; malino il secondo, che è spesso sembrato un pesce fuor d’acqua e non ha mai inciso. Insufficienti anche gli esterni Karsdorp e Zalewski (5 ad entrambi), molto più timidi delle altre volte e pure gli altri due centrali Smalling e Ibanez (5 a anche a loro), che sul 3-0 di Lautaro si ostacolano a vicenda. Sufficiente Rui Patricio (6), autore di due buone parate e di un’incertezza (incolpevole sui gol), così così Abraham (5,5), che si è battuto come suo solito, ma senza costrutto, pur se male assistito. Discorso che chiama in causa Pellegrini (5), anche lui in serata no, nonostante l’impegno.

Tra i subentrati bene Shomurodov e Veretout (6 ad entrambi), anche se ormai la partita era andata. Pure perché, secondo noi, Mourinho (5) l’ha affrontata con una formazione troppo sbilanciata che, stavolta, non abbiamo capito. Avremmo visto meglio Veretout al posto di Cristante dall’inizio e Mkhitaryan lasciato nel suo ruolo naturale di trequartista.