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TOTTI “Di Francesco? Essere allenato da lui sarebbe stato perfetto. Spero che possa restare sempre qui”

Bella iniziativa del media center giallorosso che direttamente dall’America ha voluto intervistare Francesco Totti, che all’hastag #TottiLive ha risposto alle domande dei tifosi giallorossi arrivate attraverso i social. Queste alcune delle sue risposte:

Le impressioni sul ritiro? 
Il ritiro sta andando come tutti volevamo: nel migliore dei modi, con tranquillità e serenità, ci hanno accolto benissimo a San Diego. La squadra si sta allenando molto bene, i nuovi si stanno inserendo piano piano, speriamo lo facciano il prima possibile. mi piace il loro spirito, questa è la strada giusta. Chi mi ha impressionato di più? Tra l’emozione e la novità non è facile inserirsi, ma con l’aiuto dei veterani riusciranno ad inserirsi bene. Questi giovani hanno grande prospettiva.

Le qualità di palleggio di Coric?
Un conto è il circo, un altro il calcio. Ne ho visti tanti fare numeri ma poi non fare nulla di concreto. Coric tecnicamente è portato, spero ce lo faccia vedere in campo. Gli faccio i miei auguri

E su Kluivert? Differenze con il padre…
Ho giocato con il padre, del quale ha il volto. Ma fanno ruoli diversi, Patrik era una punta mentre Justin è un velocista, uno che può metterti in difficoltà in ogni momento, nonostante il fisico esile sarà utile alla causa

Come hai visto Pastore?
Lo conosciamo tutti, ha giocato in Italia e al PSG, una delle squadre più forti al mondo. E’ un giocatore di qualità e di quantità, uno che serviva in questo momento. Un ragazzo eccezionale, disponibile con tutti, uno che non fa vedere di essere sopra la media. Aspettiamo di vedere lui, gol ed assist. Un top player che aspettiamo a braccia aperte. Ma che aspettiamo, lo abbiamo gia… Non lo responsabilizziamo troppo (ride, ndr). Ma se ne prenderà da solo di responsabilità, ha il carattere giusto.

Roma-Parma all’ultima giornata?
Lo abbiamo pensato tutti, io l’ho vissuto in prima persona. Un ricordo indimenticabile. Non so se il destino si ripeterà, ma noi romanisti viviamo di questi sogni. Non che ce ne capitano tanti, ma con la testa viaggiamo su dei livelli… Può darsi che qualcosa di positivo ci sarà, ma non dipende da noi, dipende dalla squadra.

Hai dormito prima di Roma-Parma?
Si, ho dormito. Eravamo convinti di portare a casa il risultato, era impossibile perdere davanti a tutti quegli spettatori, non so nemmeno più quanti erano… Era giusto, dopo aver passato un campionato in testa con un allenatore forte, vincere quello scudetto. Non lo vincemmo a Napoli apposta, per rispetto della gente (ride, ndr)

Dispiace non essere stato allenato da Di Francesco
Si, mi dispiace tantissimo. Oltre ad essere un amico, abbiamo vissuto quel Roma-Parma. Poi siamo rimasti sempre in buoni rapporti dopo quell’esperienza. Quando ho saputo che sarebbe venuto ad allenare la Roma mi è dispiaciuto, essere allenato da lui nel mio ultimo anno sarebbe stato perfetto. Spero che possa restare sempre qui.

Un futuro da allenatore?
Non ci penso e non mi piace. Poi se un giorno mi scatterà l’idea in testa, ci penserò…

Roma-Ajax, trofeo città di Roma. Prima e dopo la partita come ti sentivi?
Prima era quasi la mia ultima partita con la Roma, due giorni prima mi ero accordato per il prestito con la Samp. Non ero ben visto da Carlos Bianchi, voleva che andassi a fare un’esperienza altrove. Quella benedetta serata ha fatto si che restassi per sempre. Per me è stata una fortuna. E’ stata una serata particolare, poteva essere davvero l’ultima. Se fossi andato alla Samp non so se poi sarei tornato.

Pensa quanto rosicano i tifosi della Samp…
In quel periodo avevano Mancini e Montella, diciamo che era qualcosa in più. Ma anche la Sampdoria sarebbe stata una tappa di passaggio, non so quale sarebbe stato il mio futuro.

Cosa provi a vedere un bambino con la tua maglia addosso?
Diciamo che ti fa piacere vedere qualcuno con la maglia con il tuo nome, ti gratifica. Se è un bambino fa ancora più effetto, vuol dire che il padre o la madre gli hanno spiegato un po’ quello che è successo in questi anni… E’ qualcosa di bello, i bambini sono la cosa più bella che c’è. Essendo padre, lo capisco.

La Roma dovrebbe ritirare la 10?
Ho sempre detto di no, ma è una scelta della società. La numero 10 è un sogno per tutti, come l’ho realizzato io. Togliere un sogno ad un bambino mi dispiacerebbe. Ma so anche che non è facile indossare la maglia numero 10 a Roma. Valutiamo, se troviamo un altro Totti o uno come Messi… Penso che la prenderebbe da solo. O gliela porterei io all’aeroporto.

Il compagno di squadra più simpatico.
Cassano, risposta banale. Uno che senti ovunque. Anche quando dormi. Ma per un giorno solo!

 

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