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Roma, affari di coppia

IL MESSAGGERO (Trani) – C’è finalmente anche l’altra Roma. Che si fa largo nello spogliatoio giallorosso. E’ quella dei panchinari che non vogliono più restare seduti a guardare. Di Francesco prende atto di questa piacevole ribellione. Perché la rivolta passa attraverso ogni allenamento della settimana.

E’ proprio lì che il tecnico, sui campi di Trigoria, verifica la condizione psicofisica di ogni interprete. Il lavoro quotidiano, insomma, fa la differenza quando c’è da scegliere un giocatore e lasciarne fuori un altro. E’ successo più volte in questa prima fase della stagione. Titolari annunciati e improvvisamente scartati, giovani preferiti ai senatori o anche viceversa. La competitività, in questo senso, incide sul rendimento della squadra.

SFIDA AD PERSONAM La Roma, dunque, comincia ad avere garanzie dalla rosa. Soprattutto numericamente. Sono almeno 5-6 i giocatori che chiedono spazio e che, già da qualche settimana, sono protagonisti con continuità. In difesa Santon e Jesus, a centrocampo Cristante e Zaniolo, in attacco Kluivert e, per certi versi, lo stesso Schick. Recitano da titolari, anche se in partenza non lo sono, perché il tecnico si fida di loro.

Massima considerazione per i 2 difensori: Santon, ad esempio, non è solo l’alternativa a destra di Florenzi, ma all’occorrenza è in grado di sostituire a sinistra Kolarov; Jesus, invece, permette la rotazione al centro del reparto, entrando per Fazio o Manolas. Vanno considerati punti fermi, utili dall’inizio e in corsa.

Pure Cristante, intanto, si è preso il posto, sfruttando l’emergenza nel reparto che, per gli infortuni di De Rossi e Pastore, è in sofferenza. Adesso Cristante, provato anche da trequartista nella posizione che conosce meglio, studia da mediano per l’assenza di De Rossi.

Non da regista, perché non lo sono né lui né Nzonzi. Il tandem, comunque, non è male. Ma Cristante deve anche stare attento alla concorrenza interna. A Firenze, nel penultimo turno di campionato, è partito dalla panchina. Nessuna punizione per lui.

Premio, però, all’impegno di chi è entrato: Di Francesco, nella circostanza, ha scelto Zaniolo che si è sistemato alle spalle di Dzeko. Nella partita del Franchi, quindi, ha cambiato ruolo Lorenzo Pellegrini che ha fatto coppia con Nzonzi. In attacco, come è accaduto proprio alla vigilia della partita contro la Sampdoria, ecco 3 esterni alti per 2 posti: Under, El Shaarawy e Kluivert.

Perotti, al momento, non si iscrive alla corsa, penalizzato dalla ricaduta muscolare. I titolari sono Under ed El Shaarawy, l’emergente è Kluivert che è partito titolare negli ultimi 2 match, a Mosca sulla fascia sinistra e domenica scorsa su quella destra. È proprio la disponibilità a giocare su entrambi i lati a fargli conquistare la maglia.

IN RITARDO La candidatura di Schick è meno ingombrante delle altre. Di Francesco, nella settimana che ha preceduto la partita contro la Fiorentina, lo ha provato a destra per farlo giocare con Dzeko. L’esperimento, però, non ha funzionato e l’attaccante non è partito dall’inizio al Franchi, entrando poi in corsa. Il ruolo, del resto, non convince né il tecnico né il giocatore.

Così Schick, tra le riserve, è quello che ha meno chance di giocare. Solo 2 partite da titolare (e in campionato) su 16 stagionali. Sempre al posto di Dzeko che per l’allenatore è insostituibile. La sfida al centravanti, anche se complicata, è comunque aperta.

 

 

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