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Roma all’italiana per sfidare il Porto e sognare i quarti

(CORRIERE DELLA SERA) Cinque, sei o addirittura sette. In ogni caso, tanti. Tantissimi per le abitudini delle squadre italiane, che spesso e volentieri schierano dal 100% all’80% di calciatori stranieri. Cinque, sei o addirittura sette italiani nella Roma che dopodomani all’Olimpico, alle 21, affronterà il Porto per la gara di andata degli ottavi di finale di Champions League.

In parte per scelta e in parte per necessità, la Roma di Champions potrebbe essere molto “italiana”. Per necessità perché Olsen è più no che sì: il polpaccio è un punto molto delicato, si rischia un lungo stop in caso di ricaduta. E Mirante, contro il Chievo, è sembrato sano e reattivo.

Fuori anche Schick, monumento alla sfortuna, che si è fermato per un problema muscolare (infortunio numero 30 per la rosa romanista dall’inizio della stagione) proprio nel momento in cui stava conquistando spazio e convinzione. Ci sarà Kolarov, il difensore che ha segnato di più nei principali campionati europei (6 gol) ma che resta al centro della contestazione della curva.

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