STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Capitano, mio capitano

di Franco BOVAIO – Dalla Roma Primavera alla Polizia Locale di Albano per lui i gradi non cambiano: capitano. Il lui in questione è Paolo Fabio Borelli, che oggi riveste il ruolo che vi abbiamo appena detto nella cittadina dei Castelli dove è nato e che ieri, cioè negli anni ’70, è stato uno dei migliori prodotti delle fertili giovanili giallorosse create da Anzalone.

Con la Primavera della Roma Borelli ha vinto lo scudetto di categoria 1977-78 da capitano di una squadra nella quale giocava insieme ai vari Ugolotti, Giovannelli, Allievi e Orsi, che poi è finito a fare il portiere della Lazio. Dalla Primavera alla prima squadra il salto è stato breve e con la formazione dei grandi ha esordito in A, da titolare, il 29 ottobre 1978 in Catanzaro-Roma 1-0, per poi essere confermato nell’undici di partenza in tutte le successive quattro partite contro il Torino, la Lazio (0-0), il Perugia e il L.R.Vicenza. Quella Roma, prima allenata da Giagnoni (che lo aveva fatto esordire a Catanzaro) e poi dal duo Valcareggi-Bravi (quest’ultimo era l’allenatore della Primavera nella quale Borelli si era affermato) si salverà solo all’ultima giornata con lo 0-0 di Ascoli, dopo che aveva vissuto con il batticuore le due gare predenti, nelle quali aveva vinto a sorpresa per 2-1 a Milano contro l’Inter (con Borelli in campo da titolare) e pareggiato 2-2 con l’Atalanta grazie a Pruzzo.

Alla fine di quella sua prima stagione nel massimo campionato la Roma lo cede proprio alla squadra contro la quale lo aveva fatto esordire in A, il Catanzaro. Quello dei calabresi è un giallorosso diverso da quello che Borelli aveva vestito nella Capitale in 14 partite di campionato, nelle quali non aveva mai segnato, anche perché il suo ruolo di centrocampista lo portava più alla rifinitura per i compagni che alla ricerca del gol. Tanto è vero che alcune di quella gare con la “sua” Roma le ha giocate con la maglia n.10 sulle spalle. La maglia dei grandi!

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