STORIE GIALLOROSSE di Franco BOVAIOTOP

STORIE GIALLOROSSE… Il bandito della Boca

Di Franco BOVAIO – Un calciatore che cresce e si afferma nel Boca Juniors non ha e non può avere paura di niente. Specialmente se di ruolo fa il portiere o il difensore. Perché se sbaglia può capitare che la squadra subisca un gol e, a quel punto, la marea umana della “Bombonera” gli si rovescia addosso. E non è bello. Credeteci. Dunque, per emergere e diventare un idolo in quello stadio un calciatore deve avere due attributi grossi così. Come quelli di Samuel, ad esempio, del quale Carlos Bianchi (che ha allenato anche la Roma) diceva che avrebbe giocato bene anche con uno vicino che gli puntava una pistola alla tempia. E come quelli che aveva Burdisso, che come Samuel della Bombonera è stato un idolo e poi ha giocato anche in Italia, dove ha fatto il percorso inverso dell’altro. Prima all’Inter e poi alla Roma, dove si è portato dietro il soprannome che gli era stato affibbiato in passato: il bandito.

In giallorosso Burdisso ha giocato dal 2009 al 2014 ed ha esordito sul campo di quel Genoa dove, poi, sarebbe diventato protagonista e, anche capitano, della squadra rossoblu. Era il 22 agosto 2009. La mattina la Roma lo aveva preso in prestito dall’Inter, la sera lui era sul campo di Marassi con la maglia giallorossa. Quell’esordio andò bene per lui, ma male per la squadra, che perse 3-2. Ma quell’annata si sarebbe svolta molto diversamente da quella partita, perché dopo l’avvicendamento tra Spalletti e Ranieri in panchina la Roma avrebbe cominciato a volare, fino a sfiorare lo scudetto, che perse poi contro la Sampdoria. In quella stagione Burdisso fornì un rendimento eccezionale e divenne un idolo dei tifosi giallorossi, tanto che il 28 agosto 2010 la società trasformò il suo prestito in un acquisto a titolo definitivo valutandolo 8 milioni di euro.

La storia proseguì benissimo fino al 15 novembre 2011, quando si fece male in una partita della nazionale argentina, della quale era un titolare pressoché sicuro. Quell’infortunio gli fece saltare gran parte della stagione 2011-12 e nelle seguenti, con Rudi Garcia, trovò poco spazio, tanto che a gennaio 2014 venne ceduto al Genoa. Con la Roma aveva collezionato 131 partite ufficiali e 6 gol.

Un anno fa, di questi tempi, si parlava di lui come del nuovo possibile ds giallorosso, perché dopo aver smesso di giocare si è dedicato alla carriera di direttore sportivo, iniziandola, ovviamente, dove era cresciuto, nel Boca Juniors. Ma poi non se ne è fatto niente, anche perché sono iniziate le trattative per la cessione della società tra Pallotta e i Friedkin. A quei tempi aveva dichiarato che gli sarebbe piaciuto tornare da dirigente per aiutare la Roma a vincere quello scudetto che, in campo, aveva solo sfiorato nella sua prima stagione in giallorosso. Un rimpianto che si porta ancora dentro, come tutti noi. Perché in quel campionato la Roma di Ranieri e Burdisso, di Totti e De Rossi, di Toni e Julio Sergio lo scudetto lo avrebbe meritato davvero.

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