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ROMA, ERRORI E REGALI

di MIMMO FERRETTI – L’Inter continua a essere avversario non intercettabile, anche se la Roma ha un nuovo allenatore e un sistema di gioco diverso rispetto a quello dei tempi di Josè Mourinho. Daniele De Rossi, dopo tre vittorie in altrettante partite, deve fare i conti con la prima sconfitta (2-4) della sua gestione, che è la numero 8 della Roma (la seconda in casa). L’Inter, invece, confeziona il successo numero 19 in 23 partite (la vittoria numero 10 lontano da Milano, dove viaggia alla strepitosa media di 2,67 punti a gara), un dato che spiega con irrisoria facilità il valore assoluto del gruppo guidato da Simone Inzaghi, in tribuna per squalifica.

La Roma dura un tempo, mette paura all’Inter con il gioco, il coraggio e le idee nella prima frazione, che chiude in vantaggio in rimonta, ma poi si scioglie nella ripresa, con troppi errori tattici, sotto i colpi dei migliori d’Italia. Il punteggio probabilmente punisce troppo i giallorossi, generosi, orgogliosi e ispirati in avvio e poi costretti a cedere il passo. Nel secondo tempo, per dirne una, la fase difensiva giallorossa, spesso attrezzata con una dinamica linea 5 nella prima frazione, regala troppe sbavature e l’Inter non perdona.

Sarà importante ripartire dalle cose positive (che ci sono state), senza dimenticare quelle negative (che ci sono state: alcuni singoli nettamente insufficienti, ad esempio). Esemplare, sotto questo aspetto, una frase di De Reossi. “Se siamo contenti di una bella sconfitta, vuol dire che la nostra direzione è verso la mediocrità”.

Inter per la prima volta in vantaggio grazie alla decisione, tramite Var, dell’arbitro Guida di considerare regolare la posizione di Thuram, quasi attaccato a Rui Patricio e in netto fuorigioco non considerato attivo (perchè?), sul colpo di testa di Acerbi da azione di calcio d’angolo. Riflessi lentissimi, comunque, del portoghese. Roma colpita ma non affondata. Anzi. Pareggio di Mancini con un colpo di testa da punizione chilometrica di Pellegrini e poi Roma avanti con El Shaarawy, con un sinistro strambo a chiudere sotto il “sette” una ripartenza perfetta condotta dal solito Pellegrini.

Pareggio di Thuram in avvio di ripresa, lesto ad anticipare Mancini sul primo palo su una palla bassa proveniente dalla corsia di destra e “scalate” difensive toppate da parte dei romanisti. Sorpasso Inter ancora protagonista Thuram, che costringe Angelino all’autorete dopo un cross dalla sinistra dopo un altro errore tattico degli uomini di DDR (Dybala impegnato a tamponare dopo una rincorsa fuori posizione). Fuori lo stesso Angelino e Cristante, dentro Spinazzola e Bove. Niente di nuovo. Allora fuori pure El Shaarawy e Pellegrini per far posto a Zalewski e Baldanzi. Lukaku (prestazione no) si addormenta a due passi da Sommer, vanificando incredibilmente l’opportunità di segnare. Assalto finale con Azmoun al posto di Dybala, ma è l’Inter in contropiede a segnare la quarta rete con Bastoni.

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