DIVAGAZIONI ROMANISTETOP

DIVAGAZIONI ROMANISTE… I giorni del Faraone

Di Franco BOVAIO – Il Faraone è tornato. Due gol decisivi nelle due partite degli ultimi cinque giorni ed El Shaarawy si è ripreso quella copertina che negli ultimi mesi aveva lasciato ad altri. Per motivi più che ovvi, visto che quando è tornato in giallorosso negli ultimi giorni di gennaio era reduce da otto mesi di inattività che lo avevano inevitabilmente imbolsito. Tanto che nella seconda parte della stagione passata non è mai riuscito ad incidere come ha dimostrato di saper ancora fare contro il Sassuolo e il CSKA.

Due partite che la Roma ha vinto anche e soprattutto grazie a lui, autore in entrambe del gol del 2-1 che ha ribaltato il risultato a favore dei giallorossi. E che gol! Strepitosamente bello quello contro il Sassuolo, altrettanto apprezzabile e ammirabile quello contro il CSKA. Perché lui la classe ce l’ha sempre avuta, nei piedi e nella testa. Solo che l’esilio dorato in Cina e poi l’arrivo del Covid gliel’avevano fatta un po’ dimenticare. Ma ora che é di nuovo in piena forma fisica ha ritrovato i colpi e la concentrazione giusta per farli che ha sempre avuto e insidia la titolarità nel ruolo di esterni alti del 4-2-3-1 di Mourinho a Mkhitaryan e Zaniolo. Meglio così. Per lui, per la Roma e per lo stesso Mourinho. Perché per un allenatore l’abbondanza e la conseguente possibilità di scegliere non sono mai un problema. E’ la carenza che lo mette in crisi. E a volte, in alcuni ruoli, non gli resta che pregare S.Pietro per la salute dei suoi titolari.

Come ha giustamente sottolineato Mou nella conferenza stampa post CSKA riferendosi, neppure troppo velatamente, ai vari Karsdorp, Veretout e Cristante.

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